Compie la sua prima formazione a Modena, dove conosce Afro, Spazzapan e Corsi, e, a partire dal 1946, a Bologna, dove frequenta i corsi di Morandi e Guidi all’Accademia di Belle Arti. Nel 1955 è presente alla Quadriennale di Roma, nel 1958 rientra a Reggio, dove si interessa alle ricerche di ambito informale. Come racconta lo stesso artista in un’intervista successiva, in quel momento è vicino ad alcuni degli intellettuali emiliani più informati sulle nuove ricerche in ambito visuale, come Scolari, Bagni, Mattioli, con i quali entra in contatto e con cui frequenta il «Gruppo 63». Attraverso queste influenze realizza una produzione pittorica libera dal vincolo del reale, carica di colore e di spazialità ritmica. Successivamente, dopo una rimeditazione delle ricerche futuriste, abbandona lentamente la materia dell’informale per aderire a ricerche più rigorose, in senso geometrico. La sua pittura si fa seriale, definita dalla critica “frattale”.