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CASTELNOVO MONTI.“DONNE, LAVORO DISCONTINUO E DISUGUAGLIANZE TERRITORIALI”. UNA LETTURA DI GENERE NELLE AREE INTERNE


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L’INIZIATIVA DI CGIL E SPI LUNEDì 31 MARZO A CASTELNOVO MONTI

“Donne, lavoro discontinuo e disuguaglianze territoriali”. E’ questo il titolo dell’iniziativa organizzata dalla Camera del Lavoro di Castelnovo Monti, insieme al Sindacato pensionati Cgil e al Coordinamento donne Spi montano – e con il patrocinio del Comune – per lunedì 31 marzo nella Sala della Croce Verde, via dei Partigiani, 10 alle ore 15:00.

Un invito al dibattito e alla riflessione sul tema della disparità di genere nel mercato del lavoro nelle aree della montagna che vedrà la partecipazione di Florencia Sember, Coordinamento analisi economica Cgil Reggio Emilia, Sandra Burchi, IRES Cgil Toscana e Francesca Cavazzoni, Insegnante, attivatrice del progetto “Start up Ecosister”.

Porterà un saluto Erica Spadaccini, assessora pari opportunità del comune di Castelnovo ne’ Monti mentre l’introduzione è affidata a Maria Nella Casali, Coordinatrice Spi Cgil del distretto montano e le conclusioni a Elena Strozzi, Segreteria Cgil di Reggio Emilia.

“Il mercato del lavoro continua ad esser segnato da una profonda disparità di genere, un divario che si fatica a colmare e sebbene le donne costituiscano una parte fondamentale della forza lavoro, i dati mostrano chiaramente come le sfide per al femminile siano maggiori su diversi fronti rispetto a quelle dei colleghi uomini. Soprattutto in un territorio come quello montano, le cosiddette aree interne, con una vocazione prettamente agricola e dove emergono oggettive difficoltà – si legge nella nota del sindacato – Il calo demografico ha causato uno spopolamento che produce dirette conseguenze sul tessuto socio-economico del territorio, quali la cessazione delle stesse attività rurali che ne hanno da sempre caratterizzato l’ambiente, le tradizioni e lo stile di vita. Assistiamo oggi a un progressivo smantellamento dei servizi, scarsi investimenti produttivi e alla carenza dei mezzi pubblici di trasporto che penalizzano chi vive in queste aree. In modo particolare le persone più fragili.”

“Due decenni di leggi sbagliate hanno prodotto una forte precarizzazione delle condizioni di lavoro e di vita delle persone e tra queste molte sono donne – sottolinea Elena Strozzi, della Segreteria Cgil provinciale – Non basta rallegrarsi perché cresce il tasso di occupazione, il lavoro deve essere sicuro, stabile e dignitoso”.

“Segregazione professionale, disparità retributive, discontinuità dei contratti, quantità di ore e/o settimane lavorate, sono tutte variabili che determinano la qualità del lavoro e, nel futuro, della pensione. Il consolidamento dell’andamento positivo del mercato del lavoro nel 2023 non ha comportato la riduzione dell’incidenza della povertà di famiglie ed individui, ostacolata dall’impatto dell’inflazione, il che significa che si diventa poveri anche lavorando – spiega il sindacato – In più leggiamo proprio in questi giorni che il report dell’ONU sul periodo 2008/2024 evidenzia per l’Italia una perdita dell’8,7% del potere di acquisto dei salari, tra inflazione e scarsa produttività. Nessun altro paese ha fatto peggio di noi”.

La ricercatrice Florencia Sember nel suo rapporto su “ Disuguaglianze di genere nel lavoro: il caso di Reggio Emilia” mette in luce una disparità di genere significativa, un alto tasso di inattività femminile, di posizioni femminili meno qualificate rispetto agli uomini, di retribuzioni più sfavorevoli per le donne, e di molto altro. Di tutto questo si parlerà lunedì 31 marzo a Castelnovo Monti a partire dalle ore 15:00.