Verità per Giulio Regeni

VIOLENZA DI GENERE, 3.175 ORE DI RETRIBUZIONE DONATE A NONDASOLA

FIM FIOM UILM A CONFINDUSTRIA: “GENERALIZZIAMO LA SOLIDARIETA’

Migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici negli ultimi tre mesi hanno donato un’ora di retribuzione al Centro Antiviolenza di Reggio Emilia gestito dall’Assocazione Nondasola.

“In occasione del 25 novembre scorso, giornata mondiale contro la violenza sulle donne – dichiarano Fim Fiom Uilm di Reggio Emilia – abbiamo promosso in diciannove aziende metalmeccaniche reggiane una campagna di solidarietà a favore del centro antiviolenza, per favorire il reinserimento lavorativo delle donne in uscita dalla violenza”
Da tempo le Organizzazioni sindacali del nostro territorio collaborano con l’associazione Nondasola per favorire, anche nei luoghi di lavoro, la cultura del rispetto e il rigetto di ogni forma di molestia e violenza nei confronti delle donne, in azienda come a casa.

“Abbiamo deciso di far fare un salto di qualità alla nostra collaborazione- spiegano le tute blu di Cgil Cisl Uil – integrando un lavoro politico e culturale che già era parte della nostra pratica, con un’azione straordinaria di solidarietà da lavoratori e lavoratrici verso altre lavoratrici”.

Lavoratrici e lavoratori della Nexion, Spal Industries di Correggio, della MTA di Rolo, dell’Interpump di Calerno, dell’Emak di Bagnolo, della Tecomec, Comet e dell’Omso di Pieve, di Dana Motion System, Dpch Hydraulics, Kaercher, Rcf di Reggio, Eurotec di Brescello, insieme ai dipendenti di Ptc di Rubiera e Carpenteria CS di Campagnola Emilia hanno donato un’ora della propria retribuzione, e le loro aziende hanno raddoppiato il montante complessivo.
A queste aziende e lavoratori si è aggiunto anche il personale di Sacmi Forni di Casalgrande e Smeg di Guastalla.

“3.175 sono state le persone che hanno donato una o più ore di retribuzione per il Fondo Autonomia gestito da Nondasola – comunicano Fim Fiom Uilm – Complessivamente sono decine di migliaia di euro che verranno utilizzati per aiutare donne in uscita dalla violenza, per avere quell’autonomia economica che permetta di uscire di casa e dalla dipendenza da partner violenti. La libertà di queste donne passa dall’autonomia economica, l’autonomia economica da un lavoro stabile, e i percorsi di ri-collocazione professionale però non sono semplici, per questo serve un supporto”.

Per la prima volta operaie e operai metalmeccanici in massa hanno dimostrato solidarietà al Centro antiviolenza, tantissimi lavoratori hanno donato, pur vivendo una pesante riduzione di salario a causa della cassa integrazione molto diffusa tra le imprese metalmeccaniche reggiane.

Le assemblee indette dai sindacati hanno votato l’iniziativa, hanno richiesto alle imprese di raddoppiare la cifra raccolta, e ben 17 aziende su 19 hanno condiviso la richiesta dei dipendenti.

“Tutte e tutti, lavoratrici, lavoratori e aziende sono stati un esempio per altre aziende ed altri colleghi della provincia” affermano i segretari di Fim Fiom Uilm.

“La risposta di solidarietà è stata sopra ogni aspettativa – dichiarano Fim Fiom Uilm – per questo proponiamo a Confindustria di sottoscrivere con noi un Protocollo che generalizzi questa iniziativa alle centinaia di imprese metalmeccaniche del territorio, perché ogni 25 novembre futuro si possa insieme fare una azione concreta in aiuto alle donne che subiscono violenza”.

All’iniziativa hanno partecipato anche le dipendenti e i dipendenti delle tre organizzazioni Fim Fiom Uilm, che a loro volta hanno donato, come tutti i colleghi metalmeccanici, un’ora di lavoro con il raddoppio economico della propria organizzazione.

Le Organizzazioni sindacali puntualizzano una questione “La solidarietà è importante, e lo scopo di questa azione di solidarietà è di altissimo valore ideale, però vogliamo rimarcare che le donne che subiscono violenza dovrebbero essere aiutate prima di tutto da fondi statali e normative adeguate, troppo spesso insufficienti o difficilmente esigibili, per questo la solidarietà ha anche un valore politico: le leggi possono essere cambiate e migliorate, il Governo lo faccia”.

Sull’iniziativa, infine, le parole dell’Associazione Nondasola “Non possiamo che esprimere un profondo senso di gratitudine prima di tutto agli oltre 3.000 lavoratori e lavoratrici del settore metalmeccanico che hanno donato un’ora di lavoro alla nostra Associazione, ai sindacati Fim Fiom Uilm che hanno promosso e sostenuto con grande convinzione questa iniziativa all’interno delle aziende coinvolte, a quei 17 datori di lavoro che hanno deciso di raddoppiare la somma devoluta dai lavoratori/trici e, infine, a Unindustria Reggio Emilia che ha appoggiato la campagna di solidarietà. I lavoratori e le lavoratrici sanno ciò che significa avere un lavoro stabile o non averlo, poter contare su un reddito dignitoso oppure sopravvivere con un salario povero e precario, vivere il lavoro come esperienza di riconoscimento e gratificazione o vivere senza che ti sia data questa opportunità. E proprio questi lavoratori/trici renderanno concretamente possibile a tantissime donne il sentire alla loro portata un orizzonte di dignità e autonomia economica, in una rete di solidarietà dal potente valore simbolico. Di fronte a questa testimonianza di responsabilità collettiva del territorio, altrettanto forte è la responsabilità che ci assumiamo nel gestire la somma ricevuta con la massima cura, attenzione e trasparenza, per restituire ciò che questa onda di solidarietà farà fiorire nella vita delle donne accolte al Centro antiviolenza.”

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