Un altro morto sul lavoro, a poche ore dalla strage dell’Eni di Calenzano, a poco più di un anno dal gravissimo incidente di Brandizzo che costò la vita a cinque operai travolti da un treno in corsa.
Stavolta è successo a Reggio Emilia, allo scalo merci di Rubiera, nella serata dell’11 dicembre quando ad essere sbalzato nel vuoto da un treno in transito è stato un macchinista di Piacenza.
“Abbiamo appreso immediatamente la notizia della tragedia – dichiara la Filt Cgil Reggio Emilia – e assieme alle altre sigle sindacali stiamo lavorando per un’iniziativa di mobilitazione che dia un segnale forte ed immediato e per ribadire ancora una volta che non si può morire così nel 2024”.
“Non si può più parlare di “ennesimo incidente” ma bisogna attribuire le responsabilità a chi le ha, Mercitalia innanzitutto, e più in generale al Governo che nulla fa per correggere un sistema produttivo profondamente sbagliato” sottolinea la Cgil di Reggio Emilia.
“La prima preoccupazione del Ministro dei trasporti non può essere la limitazione del diritto di sciopero dei lavoratori ma deve essere la loro incolumità fisica, sia che essi siano lavoratori diretti sia che operino in appalto” concludono Federico Leoni e Giuseppe Ranuccio della Filt reggiana.
Cgil e Filt esprimono sentito cordoglio e vicinanza ai parenti della vittima e chiedono chiarezza e giustizia perché quest’ennesima assurda morte non resti impunita.