“La decisione del Governo di non prorogare il riconoscimento del “superbonus edilizio”, anche per lavori già avviati nei condomini è una scelta grave che rischia di mettere in seria difficoltà famiglie, lavoratori e cittadini, oltre a comportare la possibilità di un nuovo blocco dei cantieri con ulteriori conseguenze sulle imprese e sui loro lavoratori”.
Cosi la Cgil di Reggio Emilia su una misura che ha portato nel nostro territorio un incremento dell’occupazione nel settore di circa il 30% nel 2022, rispetto al 2019 (anno precedente l’emanazione del primo superbonus) e un incremento delle ore lavorate di circa il 17% nell’ultimo anno, rispetto al 2021 e che ha altresì consentito di mettere mano ad un patrimonio immobiliare spesso molto datato, non aggiornato dal punto di vista energetico e di ridare linfa al settore edile, spesso oggetto di pesanti crisi negli ultimi anni, consentendo c0sì alle famiglie di poter contare su significativi vantaggi fiscali a fronte delle importanti spese sostenute.
“La motivazione addotta dall’esecutivo a sostegno della decisione di non rifinanziare il bonus, ossia il fatto che tale misura impatterebbe eccessivamente sul debito pubblico – dichiara Luca Chierici della Segreteria CGIL reggiana – non è giustificabile. Le risorse ci sono, ma manca la volontà politica di recuperarle laddove si può a partire dalla tassazione degli extraprofitti delle imprese energetiche e con norme a vero contrasto dell’evasione fiscale (che in Italia “pesa” per oltre 100 miliardi l’anno ) mentre il Governo prosegue sulla scia di condoni, stralci e politiche di “pace fiscale” facendo pagare il conto delle proprie politiche economiche solo a famiglie, cittadini e lavoratori”.
La Cgil mette poi l’accento sull’importanza di rafforzare i controlli per evitare eventuali abusi e dei giusti correttivi per far sì che gli sgravi possano essere erogati con priorità alle famiglie con ISEE più bassi. “Distinguendo tra le fasce di reddito dei beneficiari vi sarebbero tutte le condizioni per prorogare una misura che, se utilizzata correttamente, può dare una parziale risposta a migliaia di famiglie, cittadini, lavoratrici e lavoratori a livello nazionale – conclude il sindacato di Via Roma – Serve altresì garantire la piena possibilità di recupero dei crediti già accumulati da cittadini che non hanno “capienza” fiscale per il loro riconoscimento e che rischiano di perdere un beneficio a cui avrebbero diritto al 100%, risorse che servono a dare risposte concrete in un periodo di grave impatto inflattivo a chi ha deciso di investire sulla propria abitazione mettendo in circolo risorse che hanno comportato effetti positivi su tutto il sistema produttivo dell’edilizia nazionale”.