Verità per Giulio Regeni

AUMENTANO DEL 125% I RICORSI AL TAR SULLE INTERDITTIVE ANTIMAFIA IN REGIONE

CGIL CISL UIL “ DATO PREOCCUPANTE CHE CI DICE DI NON ABBASSARE LA GUARDIA”

I dati relativi ai ricorsi al TAR in merito alle interdittive antimafia emersi durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del TAR Emilia Romagna – sezione di Parma, competente per le province di Piacenza, Parma e Reggio, vanno attentamente analizzati e non sottovalutati, in quanto fanno emergere un quadro che desta indubbia preoccupazione.

Tali ricorsi, incrementati del 125% nel 2022 rispetto al 2021 ci consegnano una immagine dei nostri territori dalla quale appare emergere una sorta di “insofferenza” da parte di alcune imprese relativamente a strumenti che non solo non vanno abbandonati, ma anzi vanno incrementati.

“Che la nostra regione sia l’unica a livello nazionale in controtendenza su questo dato deve farci riflettere ed è un segnale chiaro che non si può abbassare la guardia considerato che sino ad oggi i ricorsi presentati sulle interdittive antimafia sono stati tutti rigettati dal TAR che ne ha riconosciuto la fondatezza e che si sono rivelati efficaci anche verso ditte apparentemente regolari. – sottolineano Cgil Cisl Uil provinciali – E’ evidente che il problema, portato alla ribalta da processi come Aemilia e Grimilde, non solo non è risolto, ma persiste con ogni probabilità anche in settori oggi non “coperti” da protocolli che possano limitare o quanto meno tentare di arginare gli affari delle mafie nei nostri territori”.

“E’ necessario accrescere la cultura della legalità che deve però andare di pari passo con la dotazione di strumenti di controllo soprattutto nella fase preliminare all’assegnazione dei lavori e/o delle commesse. – concludono i sindacati confederali reggiani- Ben venga quindi la possibile estensione anche ad altri settori “caldi” di tali sistemi di controllo, che non penalizzano le imprese virtuose e creano i presupposti per evitare fenomeni di concorrenza “sleale” ai danni di queste ultime da parte di soggetti poco trasparenti”

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