L’Assemblea Generale della Cgil Reggio Emilia ritiene sbagliata la decisione del
Governo Draghi e del Parlamento di aumentare le spese militari, in un momento
storico in cui il messaggio che dovrebbe giungere dalle democrazie europee
dovrebbe essere di segno opposto ossia rivolto alla valorizzazione del ruolo del
dialogo, della diplomazia e dell’affermazione del valore universale della pace.
Quelle ingenti risorse potevano e dovevano essere destinate a proteggere il lavoro e
le pensioni, a sostenere le filiere produttive in crisi, a difendere i redditi dei
lavoratori e dei pensionati dalla fiammata inflazionistica in atto.
La guerra rischia di aggravare la precaria condizione economica del paese già
stressata dall’emergenza pandemica, che ha acuito le differenze sociali.
Più che di nuove armi l’Italia avrebbe bisogno di lavoro, welfare, ammortizzatori
sociali universali, politiche di settore e investimenti strategici per governare sul
piano sociale ed economico i processi di transizione ecologica e digitale in atto.
L’impegno della Cgil per la pace non è diverso da quello che la nostra Organizzazione
spende quotidianamente per la giustizia sociale. L’uno alimenta l’altro.
Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea generale della Cgil di Reggio Emilia
