CGIL, CISL e UIL avevano espresso in tempi non sospetti le loro perplessità sul Progetto Virtus Lab ponendo alcuni quesiti a Unindustria di Reggio Emilia che fino ad oggi sono rimasti senza risposta.
Le tre Organizzazioni sindacali lamentavano l’assenza totale di coinvolgimento su questa partita delicata e chiedevamo di capire se a questi lavoratori sarebbero state garantite condizioni di accoglienza dignitose nella nostra città e precise garanzie di occupazione al termine del percorso di formazione promesso.
Infine, il sindacato si era interrogato se fossero state fatte le opportune verifiche sul piano locale prima di attingere ad un bacino di ragazze e ragazzi che, per inseguire il sogno di un lavoro stabile, avrebbero dovuto effettuare la non facile scelta di trasferirsi.
“Apprendiamo dagli organi di stampa che il Progetto tanto celebrato dagli Industriali Reggiani nei mesi scorsi sta incontrando difficoltà logistiche e non solo. Era facilmente prevedibile. Fin da subito non sono state chiare “le condizioni di ingaggio” di questi giovani a partire dalla garanzia di un alloggio consono e gratuito durante l’effettuazione delle 200 ore di training previste, ore che saranno, par di capire, non retribuite e senza certezza di una assunzione” dichiarano congiuntamente i Segretari di CGIL, CISL e UIL.
“Unindustria con questa operazione solitaria non fa che confermare un processo di progressivo disinteressamento ad un corretto esercizio di relazioni industriali e istituzionali e si pone purtroppo in continuità con quanto sta succedendo su altri tavoli, a partire dal quello per la definizione di un Patto per il Lavoro su scala provinciale, arenatosi proprio a causa delle posizioni, a nostro avviso, poco lungimiranti degli Industriali Reggiani”.