Se ce ne fosse stato bisogno l’esperienza maturata durante l’emergenza Covid-19 avrebbe rimarcato in modo inequivocabile quanto sia importante mantenere sul territorio un sistema socio sanitario pubblico, efficiente e strutturato.
A livello territoriale come Organizzazioni sindacali, scrivono Cgil Cisl Uil provinciali, abbiamo portato avanti con convinzione l’idea che il soggetto pubblico debba avere un ruolo anche nella gestione diretta dei servizi, specie quelli rivolti alle persone più fragili e continuiamo a sostenere con forza che le ASP ( Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) di perimetro distrettuale siano la forma più idonea a garantire qualità ed omogeneità di servizi ai cittadini e alle cittadine
Era prevedibile che alcune delle problematiche di ordine amministrativo e gestionale di queste strutture, già presenti e non risolte prima della pandemia, si sarebbero aggravate a fronte delle diverse misure emergenziali.
Problematiche sulle quali -come Cgil Cisl e Uil territoriali -negli anni passati avevamo avviato confronti ,a partire dalle istituzioni con maggiori criticità, anche a livello di Conferenza territoriale socio sanitaria con l’invio di un documento di proposte alla Regione. Ciò che occorre fare ora è agire tempestivamente per affrontare le criticità che permangono, partendo da subito con confronti preventivi con i soggetti portatori di interesse nella materia, tra i quali rivendichiamo il ruolo delle associazioni sindacali confederali e dei pensionati.
In questo quadro è necessario partire dalle situazioni che hanno una scadenza a breve termine, come quella della casa di risposo di Poviglio il cui contratto di servizio con Asp Progetto Persona scade il 31 Dicembre 2021 e che come CGIL CISL e UIL chiediamo venga conferito all’interno dell’ASP: c’è bisogno di un confronto risolutivo delle questioni irrisolte per non trovarci nuovamente a dover affrontare una situazione come quando, l’estate scorsa, si era prospettata la chiusura della struttura con il trasferimento degli ospiti ad altra sede a causa della carenza di personale .
Una richiesta quest’ultima già inviata e per la quale attendiamo al più presto una convocazione con l’Unione Bassa Reggiana. Non è per noi ulteriormente rinviabile l’operazione che porta a concentrare in un unico Ente gli aspetti di programmazione e quelli gestionali.
“La gestione diretta dei servizi e delle attività nell’ASP – sottolineano Elena Strozzi, Cgil, Andrea Sirianni Cisl e Ferdinando Guidetti Uil – consentirà di valorizzare le lavoratrici e i lavoratori e di garantire una migliore integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari, oltre che con gli altri soggetti che costituiscono il welfare di comunità. L’ obiettivo condiviso già prima della pandemia è quello di rafforzare l’Asp distrettuale ed in tal senso l’Unione aveva fatto già degli studi di fattibilità. Ora è necessario riprendere quel percorso perché i bisogni crescenti delle persone necessitano di risposte inclusive e chiare.
Parallelamente chiederemo – concludono i sindacati – a partire dal documento inviato nel 2018 alla Regione, di riprendere il confronto in Conferenza territoriale sociosanitaria ed in tutti gli altri distretti, anche alla luce del documento che abbiamo condiviso insieme “ La Salute della Comunità nella Comunità”.
CGIL CISL UIL Provinciali