E’ ufficiale, i sanitari italiani sono stati candidati al premio Nobel per la pace. Una candidatura importante e prima nel suo genere che valorizza una categoria di lavoratrici e lavoratori Italiani che fin dall’inizio della pandemia ha rappresentato la prima linea nel contrasto fattivo all’emergenza sanitaria.
Le motivazioni dell’accoglimento da parte del Comitato per l’assegnazione del Nobel di Oslo parlano chiaro, sottolineando come il personale sanitario italiano sia stato il primo nel mondo occidentale a fronteggiare la pandemia sul territorio, con abnegazione e coraggio al servizio delle vite altrui.
“Le capacità, le conoscenze, la fatica ed il coraggio che i nostri sanitari hanno messo in campo, meritano e meriteranno sempre il rispetto, il ringraziamento e la valorizzazione da parte di tutto il nostro Paese – sottolinea la Funzione Pubblica Cgil, insieme alla Confederazione – Non si deve però dimenticare che la storia di questa categoria di lavoratori è fatta di tagli, esternalizzazioni, stereotipi, aggressioni fisiche al personale e poche o scarse valorizzazioni attraverso i rinnovi dei contratti nazionali, che sono rimasti bloccati per anni”.
Per queste ragioni questa prestigiosa candidatura deve spingere una volta di più a guardare in modo diverso a questi professionisti e lavoratori della Sanità e dell’assistenza, perchè il futuro non sia fatto solo di riconoscimenti morali – seppur importanti-, ma passi dai riconoscimenti concreti, che incidono sulle condizioni di vita e di lavoro, attraverso investimenti, assunzioni, formazione, stabilizzazione dei precari e adeguati rinnovi contrattuali.
“C’è bisogno di politiche pubbliche sulla sanità e sulla socio-assistenza che non “celebrino” solo genericamente degli “eroi” – concludono Cgil e Fp – ma proteggano, sostengano e valorizzino con i fatti, e nel quotidiano, quel grande patrimonio di professionalità, conoscenze, e umanità che medici, infermieri, operatori socio sanitari Italiani mettono in campo ogni giorno al servizio del Paese e dei cittadini. Crediamo nel valore e nella difesa del lavoro pubblico e su questo continueremo a svolgere il nostro ruolo di tutela, difesa e contrattazione”.