Da quest’anno scolastico nella scuola primaria sono stati aboliti i voti, tornando alla valutazione tramite giudizio, come è stato per molti anni, sino al 2008, quando l’allora ministra della scuola MariaStella Gelmini reintrodusse la valutazione numerica.
Si riapre così il problema della valutazione nella scuola dell’obbligo (anche se per ora si parla solo della scuola primaria), che sembrava chiuso con un netto ritorno al passato, quando la reintroduzione del voto numerico pareva aver definitivamente chiuso con i tentativi di creare un modo di valutare coerente con le finalità affidate alla scuola dalla Costituzione, poiché la valutazione degli apprendimenti è, o dovrebbe essere, coerente con le modalità di insegnamento e con le finalità che un sistema di istruzione si propone di perseguire.
Più di quaranta anni fa, la legge 517 del 1977 rappresentò per tutta la fascia dell’obbligo una vera riforma: dalla scuola tradizionale, fatta dal singolo insegnante, si passò alla scuola come impresa collegiale, si introdusse il principio dell’integrazione dei portatori di handicap e la possibilità di attivare interventi individualizzati. Dalla scuola fatta per gli alunni “normali” si passò alla scuola di tutti, dalla scuola del programma alla scuola della programmazione.
Con la scheda personale dell’alunno si volle costruire una pratica nuova del valutare, interessata non solo ai momenti conclusivi dello studio, ma anche a quelli iniziali e di percorso.
Furono anni di intenso lavoro e di sperimentazione collettiva. In base ai principi ispiratori della 517 vennero poi definiti i nuovi programmi della scuola media, varati nel ’79, ed anche la scuola elementare conobbe nel 1990, dopo un lungo travaglio, un’innovativa riforma degli ordinamenti.
Il problema della valutazione della scuola si è ora riaperto, anche se sarebbe stato preferibile rinviare il ritorno al giudizio al prossimo anno scolastico, vista anche l’eccezionalità della situazione che la scuola sta vivendo, per dar tempo ai docenti di sviluppare un confronto nei collegi e nei team.
L’abolizione del voto numerico nella scuola primaria implica un’innovazione metodologica e didattica, di cui la valutazione è parte integrante e non un semplice adempimento burocratico.
Per questo la FLC CGIL e l’associazione professionale Proteo Emilia Romagna propongono un momento di formazione a sostegno dell’impegno professionale che sta di fonte ai docenti:
“La valutazione nella scuola primaria: strumenti metodologici e didattici per la stesura dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale” in quattro moduli on line il 23 febbraio e il 2, 18 e 23 marzo. Per info si può scrivere a segreteriaemiliaromagna@proteofaresapere.it
Inoltre, segnaliamo che è previsto un seminario il 25 marzo improntato su una riflessione analitica della valutazione intermedia, già conclusa nelle scuole primarie.