Verità per Giulio Regeni

“VALDITARA VUOLE RIPORTARCI ALLA SCUOLA DEL LIBRO CUORE”.CGIL E FLC contro il progetto di “riforma” dei programmi di elementari e medie del Ministro dell’Istruzione e del Merito

“La proposta del Ministro Valditara è propaganda pericolosa. Di questo passo attendiamoci la reintroduzione della materia di economia domestica per le studentesse. E’ una concezione dell’educazione ideologica, confessionale e reazionaria”, ironizza, ma non troppo, il segretario generale della Cgil, Cristian Sesena, commentando le idee espresse dall’esponente del Governo sui programmi per elementari e medie nella scuola pubblica italiana.

“Se la possibilità di studiare latino alle medie è comprensibile lo è molto di meno l’introduzione della lettura della Bibbia e l’abolizione della geostoria, sostituita (si fa per dire) dallo studio della storia italiana e dell’Occidente” prosegue Sesena.

“Siamo lontani anni luce dalle reali esigenze dei giovani anche in prospettiva lavorativa e ancor più lontani dalla soluzioni dei tanti problemi che affliggono la scuola italiana: dagli istituti fatiscenti al precariato strutturale degli insegnanti” aggiunge Carlo Piano, segretario provinciale della FLC CGIL Scuola.

“Se da un lato è necessario interrogarsi sul “cosa” insegnare dall’altro bisognerebbe interrogarsi sul “come” farlo, cercando di entrare in sintonia con una generazione di futuri cittadini calati in un contesto complesso, pieno di stimoli, in cui spesso la dimensione socio-affettiva dell’insegnamento viene trascurata – continua la nota del Sindacato – . Mentre si vuole provare a spostare all’indietro le lancette di mezzo secolo, si procede in contemporanea ad abolire le autonomie scolastiche, ad accorpare istituti, facendo cassa e risparmi su capitoli di spesa pubblica che andrebbero aumentati e non tagliati, mettendo in campo una politica che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla coesione sociale del Paese e dei singoli territori”.

Flc e Cgil sono in campo per le ormai prossime elezioni delle RSU nel comparto con una idea ben precisa delle priorità per garantire la salvaguardia della Pubblica Istruzione: salari adeguati alla media degli altri paesi europei, stop al precariato, investimenti infrastrutturali.
Una piattaforma ambiziosa e decisamente agli antipodi delle idee del Governo.

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