FIOM “NON BASTA INDIGNARSI, OCCORRE LOTTARE”
“L’otto marzo le donne hanno poco da festeggiare, ci sono troppe disuguaglianze e per questo abbiamo proposto scioperi nelle nostre aziende”dichiarano le delegate Fiom al presidio che questa mattina si è tenuto a Reggio, bloccando la strada provinciale per Sesso.
Oltre tremila lavoratrici e lavoratori, in 35 aziende metalmeccaniche della nostra provincia, hanno risposto all’appello della Fiom Cgil di Reggio Emilia e delle delegate e delegati Fiom che nelle aziende hanno organizzato gli scioperi di oggi.
“Durante la settimana dell’otto marzo ogni anno è un proliferare di inchieste che ricordano le disuguaglianze salariali tra uomini e donne – dichiara la Fiom di Reggio – ma non basta indignarsi, chi vuole superare le disparità deve indicarne con precisione le cause, proporre soluzioni, e lottare”.
Nelle settimane scorse si sono svolte oltre 50 assemblee sindacali in cui la Fiom ha discusso con le lavoratrici e soprattutto con la maggioranza dei lavoratori uomini metalmeccanici, le ragioni dello sciopero di oggi che poi è stato votato dalle assemblee.
L’iniziativa di oggi non è stata isolata, in tutta la regione Emilia Romanga la Fiom ha promosso iniziative, assemblee e scioperi per trasformare la celebrazione in un momento di lotta.
Per le tutte blu della Cgil di Reggio “gli scioperi promossi dalla Fiom regionale che si sono svolti ovunque sono un’azione collettiva che speriamo possa essere da esempio per altre lavoratrici e lavoratori, per altri sindacati, per far proliferare gli scioperi anche nei prossimi anni.
“Abbiamo portato “l’otto marzo” dentro le aziende perché è nelle aziende che si creano le disuguaglianze- continua la nota della Fiom – i trattamenti individuali gestiti dalle imprese creano disuguaglianze tra impiegati e operai, tra lavoratori fissi e precari, ma soprattutto tra uomini e donne, con una differenza salariale media del 16%”.
Un corteo con oltre cento operai e operaie è partito dalla Dana Motion System di via Brevini e ha raggiunto la rotonda di via Gonzaga dove si erano riuniti altri trecento lavoratori e lavoratrici di aziende metalmeccaniche.
Al presidio organizzato dalla Fiom di Reggio hanno partecipato anche associazioni come Non Una Di Meno (NUDM) e sventolavano bandiere di molte categorie della Cgil reggiana.
Insieme alle bandiere sindacali all’interno della rotonda sono stati affissi cartelli con slogan come “La differenza salariale è violenza di genere”, “Il patriarcato sfrutta, il capitale ringrazia, noi scioperiamo”, “meno part time per la mamma e più congedi per il papà” e molti cartelli in cui si ricordava che “la risposta è il contratto nazionale”.
Il presidio a Sesso non è stato l’unico, oggi si sono svolti presidi davanti ai cancelli della Spal Industries, della Idromeccanica Bertolòini, della Mecc 2000, della PA, NEM.
Per la Fiom di Reggio Emilia gli scioperi di oggi si aggiungono alle decine di fermate delle settimane scorse per il contratto nazionale.
“Più forte è la contrattazione collettiva, più si riducono le disuguaglianze, non è un caso che nei metalmeccanici a Reggio dove tre lavoratori su quattro hanno in azienda un contratto aziendale la differenza salariale è il 16% invece del 22% che è il dato generale”.
Al presidio è intervenuta anche Elena Strozzi della Segreteria della Camera del Lavoro Cgil di Reggio Emilia che ha ricordato come “il patriarcato sia una cultura diffusa sia tra gli uomini che tra le donne e che lotte come quella di oggi servono a modificare questa cultura dentro le aziende come in tutta la società”.
“Dobbiamo superare le differenze nei lavori di cura che si creano nelle famiglie, con leggi e contrattazione collettiva che promuovano il lavoro di cura anche da parte dei padri, e attraverso la riduzione di orario di lavoro, come richiesto nella piattaforma di rinnovo del contratto collettivo nazionale di Fim Fiom Uilm” conclude il comunicato della Fiom.
La Fiom di Reggio domani aderirà alla manifestazione promossa da Non Una di Meno e invita tutta la cittadinanza a partecipare al presidio delle 15:30 che si muoverà in corteo alle 17.00 da piazza della Vittoria.
Le aziende in sciopero sono state RCF,Cobo, B810, Vertex, Tenax, Dedem, Giuliano Industries, Lombardini, Dana Motion System, Dpc Hydraulics, Smeg, Fbn, River, Nuova idropress, Interpuls
Barbieri Spa, Bdl, Leuco, Kaercher, E-comer, Alubel, Idromeccanica Bertolini, Pa Rubiera, Ama, Fhm, Dieci, Immergas, Snap-on, Spal Industries, Mta, Bosch Rexroth, NEM, Interpump, Giuliano Industries.