SI FERMANO INTERPUMP E IMMERGAS. FIM FIOM UILM “PIÙ SCIOPERI NON APPENA CI SARÀ RIPRESA ECONOMICA”
“Gli scioperi proseguono e si intensificheranno non appena ci sarà un minimo di ripresa produttiva” cosi in una nota Fim Fiom Uilm provinciali.
Mentre molte fabbriche metalmeccaniche sono ancora chiuse a causa di un momento di crisi economica molto pesante che coinvolge il settore, alla Interpump di Calerno e alla Immergas di Lentigione le Rsu hanno inaugurato il 2025 con la prima fermata in sciopero per richiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Interpump è una delle poche aziende metalmeccaniche reggiane che oggi non è interessata dall’utilizzo di ammortizzatori sociali e fa parte di un gruppo al cui interno, solo sul territorio di Reggio Emilia, ci sono anche Walvoil e Reggiana Riduttori, per quasi duemila addetti nella nostra provincia.
Immergas, con oltre seicento addetti nella frazione di Lentigione di Brescello, è nota al mondo per le sue caldaie, assemblate sulle linee di montaggio nella bassa reggiana dalle operaie e dagli operai che oggi stanno scioperando.
Hanno incrociato le braccia e riempito i rispettivi piazzali davanti alle fabbriche le operaie e gli operai in sciopero per chiedere ai manager e alle proprietà dell’azienda di esercitare un ruolo costruttivo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
La trattativa per il contratto nazionale dei metalmeccanici si è infatti bloccata il 12 novembre dello scorso anno dopo che la Federmeccanica aveva presentato una proposta di rinnovo, alternativa alla piattaforma votata dai lavoratori, “che avrebbe prodotto un peggioramento delle condizioni normative e salariali oggi esistenti”, a detta dei rappresentanti dei lavoratori.
Le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm hanno quindi proclamato un primo pacchetto di otto ore di sciopero che sono state gestite unitariamente dalle delegate e dai delegati sindacali, quasi sempre con scioperi a sorpresa, con fermate improvvise, e con una vastissima partecipazione da parte delle operaie e degli operai della nostra provincia e su tutto il territorio regionale.
“Gli scioperi continueranno anche nelle prossime settimane- dichiarano Fim Fiom Uilm di Reggio Emilia – perché da parte delle lavoratrici e dei lavoratori c’è la volontà di ottenere un contratto migliorativo”.
Il periodo natalizio ha visto la chiusura collettiva di tutte le aziende metalmeccaniche del nostro territorio, con fermi di tre o quattro settimane a fronte delle chiusure collettive degli anni scorsi che solitamente riguardavano solo le giornate tra la Vigilia di Natale e Capodanno.
“La crisi sta picchiando duro sulle nostre imprese, molte delle quali però riusciranno a fine anno a presentare in ogni caso bilanci in attivo, mentre i bilanci familiari delle famiglie metalmeccaniche sono tutti in rosso, a causa della perdita di migliaia di euro di stipendi dovuti alla cassa integrazione” sottolineano i segretari provinciali di Fim Fiom Uilm Alessandro Bonfatti, Simone Vecchi e Jacopo Scialla.
Per le tute blu reggiane di Cgil Cisl Uil gli industriali metalmeccanici reggiani non possono dimenticare l’andamento degli utili degli ultimi anni, cresciuti a discapito dei salari, e tenerne conto per gli aumenti del contratto nazionale.