E’ dei mesi scorsi la comunicazione che informava di un avvicendamento del servizio ristorazione a Villa Verde con un cambio appalto da Cir a Serenissima, azienda con sede a Padova che si sta facendo spazio nel territorio reggiano partecipando a gare di appalto sia private che pubbliche.
Un cambio appalto che però nei fatti “peggiora le condizioni di lavoro delle lavoratrici”.
“Siamo abituati a continui cambi appalto, consentiti dalle norme, ma abbiamo appreso durante le interlocuzioni avvenute che l’azienda subentrante, Serenissima, oltre a non aver sottoscritto “per ragioni politiche” il rinnovo del CCNL Turismo e ristorazione collettiva del 5 Luglio 2024, non ha intenzione di riconoscere alle lavoratrici interessate dal cambio appalto le condizioni normative e salariali – come il premio aziendale, le indennità di mansione, il pagamento dei primi tre giorni di malattia – precedentemente applicate grazie alla contrattazione collettiva presente in CIR – si legge nel comunicato della categoria della Cgil che si occupa della ristorazione collettiva – Non asseconderemo cambi appalto al massimo ribasso che vanno ad incidere sulla riduzione dei salari determinando l’impoverimento legalizzato dei dipendenti e conseguentemente del territorio reggiano”.
Il sindacato nel frattempo ha incontrato la direzione aziendale di Villa Verde.
“Considerata la posizione di Serenissima, ci siamo chiesti se i committenti fossero consapevoli delle condizioni messe in campo – sottolinea Alessandro Gabbi, Segretario della Filcams Cgil provinciale – Ricordiamo che Villa Verde opera in convenzione con il SSN e ci aspettiamo da una realtà di questo livello che si faccia garante del rispetto delle condizioni di lavoro complessive delle lavoratrici e dei lavoratori che operano al proprio interno”.
“Chi ieri lavorava per Cir e oggi è dipendente di Serenissima non può, a seguito di questo avvicendamento, rinunciare ad un solo centesimo, ad un solo diritto rispetto al pregresso – conclude Marika Todaro che per la Filcams segue le lavoratrici interessate al cambio appalto – La situazione del settore è già complessa, si tratta spesso di donne, per la maggior parte in regime di part-time involontario, alle quali staremo a fianco affinché sia riconosciuta la professionalità acquisita precedentemente”.