Verità per Giulio Regeni

SUPERMERCATO LIDL: AZIENDA ASSENTE, LA VERTENZA CONTINUA

La Filcams Cgil “SUGLI ORARI DI CHIUSURA POSIZIONE DELL’AZIENDA INCOMPRENSIBILE. CONTINUEREMO A MOBILITARCI”

Ad un anno dall’inizio della vertenza Lidl rimangono ancora inevase le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori del punto vendita Lidl di Via Piccard.

La dura vertenza aziendale iniziata l’estate scorsa aveva come argomenti principali la contrarietà dei lavoratori alla scelta unilaterale di posticipare la chiusura del punto vendita dalle ore 21 alle ore 21,30 ed il miglioramento delle condizioni lavorative, via via peggiorate a causa di una strutturale mancanza di personale.

“In tre occasioni le lavoratrici e i lavoratori arrivarono allo sciopero – si legge in una nota della Filcams – il 1 luglio 2023 con uno sciopero che portò alla chiusura del punto vendita, e con altre due giornate di sciopero, rispettivamente il 17 luglio ed il 23 novembre 2023 quando la totalità di lavoratrici e lavoratori aderì massicciamente alla protesta sostenuta anche della clientela”.

Nonostante le mobilitazioni nessun passo avanti è stato concretamente fatto e “ l’azienda – spiega la Filcams – smentendo anche un suo stesso comunicato, dove parlava dello slittamento dell’orario di lavoro come di soluzione temporanea, ha reso strutturale la chiusura”.

“La posizione dell’azienda ci risulta incomprensibile – spiega Francesco Putortì della Filcams provinciale – Nell’ultimo incontro sindacale, a fronte della nostra reiterata richiesta di prolungare l’orario solamente per il periodo estivo, l’azienda ha, ancora una volta, rifiutato qualsiasi confronto in merito sostenendo di “non essere ancora in grado di valutare la possibilità di rendere la chiusura delle 21,30 solo temporanea “. Insomma, una posizione inconcludente che non possiamo accettare e che ci porta a continuare a mobilitarci perché negli altri periodi dell’anno la chiusura torni ad essere alle ore 21:00 – continua Putortì -.Alla fine di gennaio 2024 l’azienda aveva partecipato, solo come “ spettatrice“, ad un incontro con il presidente della Provincia ed aveva affermato che le problematiche relative al posticipo della chiusura del punto vendita al pubblico – dalle ore 21 alle ore 21,30 – erano problematiche di natura sindacale e come tali dovevano essere affrontate. Ora non ci sembra che il ritrarsi dalla discussione, paventando incertezze e valutazioni da fare ad ogni pie sospinto significhi affrontare il problema” conclude il sindacalista.

“C’è un atteggiamento doppiogiochista che non fa che allungare i tempi, snervare e cambiare le carte in tavolo. Nonostante il basso indice di vendite durante la mezz’ora aggiunta all’orario di chiusura si continua a voler chiudere alle 21,30 in ogni periodo dell’anno per essere presenti sul mercato per il maggior numero di ore possibili. – si legge nella nota Filcams – Le lavoratrici e i lavoratori hanno intenzione di continuare la vertenza, perché in gioco non vi è solo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro ma anche la dignità delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare e che rifiutano di essere considerate come dei semplici numeri”.

“Crediamo che le lavoratrici e i lavoratori della Lidl siano di esempio per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore della grande distribuzione organizzata che sta emergendo proprio come uno dei settori più stressanti e mal pagati – continua il segretario provinciale Alessandro Gabbi- . Un settore in cui si fa fatica a trovare personale date le condizioni offerte con orari sempre più spalmati su 17 ore giornaliere ( dalle 5,00 alle 23) per avere aperture al pubblico dalle 8,30 alle 21,30 , 7 giorni su 7”.

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