Verità per Giulio Regeni

STRAGE TOYOTA, SI FERMANO I METALMECCANICI

FIOM FIM UILM “INACCETTABILE MORIRE SUL LAVORO”

Due ore di sciopero a fine turno domani venerdì 25 ottobre, per tutti i metalmeccanici e le metalmeccaniche della nostra Provincia e della nostra Regione, proclamate dalle tute blu di Cgil Cisl Uil Emilia Romagna.

“E’ inaccettabile che nel 2024 si muoia ancora sul lavoro per carenza di prevenzione. – dichiarano Vecchi, Bonfatti e Scialla segretari di Fiom Fim e Uilm di Reggio Emilia – Lo sciopero è necessario per rompere la cappa di silenzio che circonda i problemi di sicurezza sul lavoro, se ne parla ancora troppo poco, e si fa ancora meno; lo dimostra anche il fatto che nella trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale abbiamo finora avuto risposte insufficienti sulla prevenzione da parte di Federmeccanica”.

Lo sciopero regionale arriva dopo che mercoledì 23 ottobre, presso lo stabilimento Toyota Material Holding di Bologna, si è verificata un’ulteriore strage sul lavoro. L’esplosione di un dispositivo esterno (probabilmente un generatore) ha causato il crollo interno di parti degli stabili coinvolgendo decine di lavoratrici e lavoratori. Al momento i morti sarebbero 2, mentre i feriti sarebbero oltre 20 di cui 2 gravi.

Una strage, quella di Toyota, che a detta dei sindacati si sarebbe potuta evitare se si fossero fatti gli investimenti sulla sulla prevenzione richiesti dai lavoratori, tant’è che i delegati sindacali in azienda avevano già proclamato due ore di sciopero proprio per oggi per denunciare la carenza di prevenzione e chiedere all’azienda maggior sicurezza.

I metalmeccanici dell’Emilia Romagna incroceranno le braccia con l’obiettivo mandare un messaggio di solidarietà e vicinanza alle vittime e alle famiglie della strage avvenuta a Bologna, lo sciopero “serve a denunciare la sottovalutazione di troppe imprese sui temi della salute e della sicurezza, per richiedere nuovamente al Governo di finanziare maggiormente gli organismi ispettivi, prevedere sanzioni più pesanti per le imprese inadempienti e per chiedere al sistema delle imprese un maggior impegno e maggiori investimenti per migliorare le condizioni di lavoro” dichiarano Scialla, Vecchi e Bonfatti.

“Da anni vediamo crescere i profitti delle imprese metalmeccaniche, profitti che andrebbero investiti in prevenzione, miglioramenti tecnologici per la sicurezza, formazione per i lavoratori, perché è in questo modo che si possono evitare infortuni e malattie professionali – denuncia la nota di Fim Fiom Uilm – ma se si muore e ci si “rompe” sul lavoro, significa che la ricchezza prodotta dal lavoro e dall’impegno dei metalmeccanici finisce troppo spesso in dividendi invece che in salari e sicurezza”.

“Constatiamo che i lavoratori e il sindacato sono soli nel lottare per luoghi di lavoro salubri e sicuri, lo sciopero vuole spezzare questa solitudine perché tutte le istituzioni, il sistema delle imprese, il Governo e il Parlamento agiscano concretamente investendo sulla prevenzione e mettendo in campo politiche concrete: fatti non parole” prosegue la nota dei tre segretari territoriali delle tute blu di Cgil Cisl Uil.

“Con lo sciopero i lavoratori prendono voce direttamente per parlare alle imprese e alla politica: non c’è più tempo da perdere, occorrono investimenti sulla salute” conclude la nota dei sindacati.

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