E’ di qualche settimana fa l’invio, da parte della Filt Cgil provinciale, alla dirigenza di Seta di una piattaforma rivendicativa redatta con lo scopo di avviare la contrattazione di secondo livello per tutti i lavoratori.
“L’azienda ha ora convocato un tavolo centrale (per i tre bacini di Seta) aperto a tutte le Sigle firmatarie per il giorno 25 ottobre, al quale parteciperemo per ottenere le risposte che aspettiamo da tempo – scrive la Filt reggiana in una nota – A partire dai problemi che incidono sulla condizione dei lavoratori: disponibilità in turno e lavoro straordinario, temi su cui abbiamo già un parziale accordo che riguarda per ora solo il territorio reggiano, accordo siglato da tutte le sigle sindacali tranne una”.
Ma sono anche altre le risposte attese da sindacalisti e lavoratori “Ci auguriamo di trovare un riscontro positivo anche riguardo al Tavolo fissato in Provincia per il giorno 30 ottobre, tavolo in cui affronteremo anche il tema dei ticket restaurant assunti ante-2012 – prosegue la nota della Filt Cgil – Stiamo costruendo con estrema fatica le condizioni per iniziare a risolvere alcuni dei problemi che attanagliano i lavoratori di Seta. La contrattazione integrativa, o meglio il rinnovo della stessa, deve necessariamente passare per una discussione sui tre bacini territoriali perchè quel contratto riguarda tutti i lavoratori di Seta”
Il Sindacato in merito evidenzia pero come ci sia “troppa confusione ed un eccessivo protagonismo di alcune sigle sindacali che non aiuta a rendere il quadro più chiaro anzi lo complica”. E’ anche per questo che l’auspicio è quello di “un cambio di passo nel sistema di rappresentanza: occorre lavorare per cambiare il sistema di rappresentanza tornando a chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori di scegliere la propria Rappresentanza unitaria; occorre uscire dal sistema delle RSA (Rappresentanza sindacale aziendale) e tornare al sistema delle RSU (Rappresentanza sindacale unitaria) nato proprio per portare sintesi nel mondo della contrattazione sindacale”.
Su questo punto “chiamiamo le altre Organizzazioni Sindacali territoriali a confrontarsi con l’esigenza di ridare voce ai lavoratori attraverso uno strumento di democrazia qual è la RSU.
Non temiamo il conflitto e lo sciopero ma crediamo che siano strumenti che vadano usati quando la trattativa con la controparte si interrompe, non prima degli incontri” conclude la Filt Cgil.