Formazione, contrattazione, mobilitazione
La Fiom parteciperà alla manifestazione indetta dalla Camera del Lavoro Cgil per il 25 novembre insieme a Non una di meno, all’Associazione Nondasola e alle altre associazioni aderenti.
“Manifestare contro il patriarcato, non solo il 25 di novembre, è un impegno politico che la Fiom di Reggio ha preso sul serio” dichiarano le tute blu della Cgil reggiana “anche attraverso gli scioperi che per la prima volta l’otto marzo 2024 hanno attraversato circa venti fabbriche metalmeccaniche reggiane, perché le lotte per la giustizia sociale e per la parità di genere non possono essere disgiunte”.
“Ma mobilitarsi non basta” prosegue la nota della Fiom di Reggio “per questo pensiamo che debbano essere inseriti negli obblighi formativi, anche degli adulti, anche sui luoghi di lavoro, percorsi educativi specifici sugli stereotipi di genere, per il contrasto alle molestie e alle violenze sulle donne nei luoghi di lavoro”.
La Fiom di Reggio riporta che in 15 contratti aziendali di imprese metalmeccaniche reggiane sono stati previsti corsi di formazione obbligatoria per diffondere cultura contro gli stereotipi di genere, per il rispetto, contro le molestie e anche che “questa formazione riguarda già migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici ma non basta, andrebbe generalizzata con i contratti collettivi nazionali e, meglio ancora, con una legge”.
Per le tute blu della Cgil reggiana, andrebbe estesa ai luoghi di lavoro la proposta della Fondazione Giulia Cecchettin volta a “decostruire i pregiudizi, stereotipi e ruoli, fortemente radicati nella società e nel pensiero comune, che inconsciamente tendono a perpetrare le disuguaglianze e la violenza di genere” per usare le parole di Gino Cecchettin.
“Parlare di sicurezza in fabbrica” prosegue la nota della Fiom di Reggio Emilia “significa parlare anche di luoghi sicuri per le donnne, che non possono avvertire il rischio costante di molestie verbali, di battute sessiste, di comportamenti discriminatori, per questo riteniamo che la prevenzione alle molestie nei luoghi di lavoro vada inserita anche Documenti di Valutazione del Rischio (DVR)”.
Dal canto suo, la Fiom sta organizzando al proprio interno formazione per tutte le sindacaliste e i sindacalisti per accogliere, con maggior competenze, donne che stanno subendo molestie nei luoghi di lavoro.