I SINDACATI SCRIVONO AI COMMITTENTI : E’ NECESSARIO ADEGUARE GLI STIPENDI
Il Contratto nazionale della vigilanza privata e servizi fiduciari è scaduto ormai da otto anni. L’ultimo aumento, venti euro riparametrati al 4°livello per recuperare un’eventuale inflazione in mancanza di rinnovo contrattuale, risale al 2016.
“La trattativa per il rinnovo continua ma la controparte prosegue nel ritardare l’accordo adducendo il motivo del risparmio dei costi – spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil provinciali-. Nel commercio è stato di recente firmato un Protocollo d’intesa dove si eroga una una tantum di 200€ a gennaio e di 150€ riparametrata al 4 livello per recuperare una vacanza contrattuale per gli anni 2020 e 2021. Di certo non possiamo considerare l’erogazione economica sostitutiva del rinnovo contrattuale, ma leggiamo un segnale di volontà da parte delle imprese di colmare la perdita economica dei dipendenti. Nel settore vigilanza la situazione è completamente diversa: in otto anni non c’è stato alcun segnale”.
Gli affidamenti con le parti datoriali per giungere al rinnovo del contratto sono stati a varie riprese disattesi. Così come gli impegni di migliorare economicamente i livelli più bassi di un contratto che comprende anche i servizi fiduciari (cioè gli agenti di vigilanza non armati).
Una situazione che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil provinciali non ritengono più accettabile “per questo nella giornata odierna invieremo una lettera di richiesta d’impegno e confronto ai Committenti che si avvalgono di appalti di Vigilanza e Sicurezza per richiamare la loro attenzione verso una condizione che si configura come atto di violazione indiretta del principio Costituzionale art. 36 – dove viene riportato il principio della adeguata retribuzione per una esistenza libera e dignitosa. – spiegano i sindacati – Inoltre, in questo momento storico in cui la perdita di potere d’acquisto è sempre più pressante i lavoratori di questo settore, la cui retribuzione al netto degli oneri fiscali si colloca al di sotto della soglia di povertà, subiscono ancor di più il mancato adeguamento retributivo e un forte aumento inflazionistico”.
“Il servizio svolto quotidianamente dagli operatori di vigilanza, altamente professionalizzati con continui aggiornamenti, turni di lavoro oltre otto ore e mancati riposi, è di pubblica sicurezza a beneficio dell’incolumità delle persone – proseguono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil- Le organizzazioni sindacali in questi ultimi anni hanno messo in campo azioni di sciopero a livello nazionale, incontri con committenti a livello regionale e nelle vertenze aperte nella provincia di Milano si è provveduto ad avviare una class action per la disapplicazione delle tabelle retributive del comporta Servizi fiduciari. Lo scorso 10 Novembre, a livello provinciale presso la Prefettura di Reggio Emilia, abbiamo condiviso con la Prefetta Iolanda Rolli e il Questore Giuseppe Ferrari i problemi cronici del settore vigilanza e la carenza di risposte datoriale” concludono i sindacati.