I SINDACATI “ SI RISCHIA DI SCENDERE SOTTO PARAMETRI MINIMI DI QUALITA’ DEL LAVORO E DEL SERVIZIO AL CITTADINO”
Filt Cgil , Fit Cisl , Uilt Uil , Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri, esprimono forte preoccupazione per la lettera ricevuta il 20 giugno dall’azienda Rossi e Mora, aggiudicatrice del contratto di affidamento relativo al “lotto 1” (cioè la zona di Carpi, Correggio e Reggiolo) per il trasporto pubblico locale di Reggio Emilia.
Inizia cosi la nota dei sindacati che insistono sulla necessità di di riportare su “binari di sostenibilità che non pongano il lavoro e la qualità del servizio del settore a livelli al di sotto di livelli minimi di decenza e di aprire una discussione chiara sul tema della reinternalizzazione in Seta delle attività di trasporto pubblico locale, uscendo da ogni meccanismo di sub-affidamento”.
Il tema, già sollevato più volte dai sindacati, è ritornato ad essere centrale dopo che l’azienda Rossi e Mora si è dichiarata non più disponibile a proseguire l’attività lavorativa nel lotto 1 che in prima battuta si era aggiudicato e che avrebbe dovuto iniziare il primo luglio, subentrando all’azienda attualmente in capo al servizio.
“Una decisione – spiegano Filt Cgil , Fit Cisl , Uilt Uil , Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri – maturata da Rossi e Mora a seguito di un “attento esame” della documentazione ricevuta da Seta solo il 15 giugno scorso. Da qui la contezza di non poter proseguire nella gestione del lotto, uno dei più grandi della provincia. Come Organizzazioni Sindacali da tempo avevamo denunciato che il valore per chilometro previsto nel bando non avrebbe potuto essere sostenibile e avrebbe portato problemi relativi all’aggiudicazione del lotto e mantenimento dell’attività, oltre ad essere totalmente incompatibile con la sostenibilità del costo del personale. – continuano i sindacati – Ma le nostre osservazioni sono rimaste inascoltate. Riscontriamo che Seta non si è mai resa disponibile a condividere con noi il bando, impedendoci di effettuare le verifiche relative alle clausole sociali e limitandosi a dichiarare che per l’azienda tutto era in regola. Inoltre, all’incontro tenuto lo scorso 21 giugno in sede Seta Reggio Emilia con l’azienda Rossi e Mora per discutere nel merito delle condizioni dei lavoratori degli altri lotti assegnati , l’azienda Seta non si è presentata: fatto grave, visto che quest’ultima è di fatto soggetto ( pubblico ) appaltante e responsabile in solido “.
Una situazione dunque di grande incertezza che rischia di impattare in maniera pesante sulle condizioni di chi lavora nel TPL reggiano e sulla qualità del servizio per l’utenza.
“Chiediamo alla politica locale e regionale di far sentire la propria voce con l’obiettivo di arrivare ad una reinternalizzazione del servizio di Tpl, sapendo che anche dalla qualità dell’offerta del trasporto pubblico locale si misura il tasso di attenzione verso i propri cittadini. Quanto sta accadendo sul territorio reggiano pare ben lontano dallo slogan “Reggio città delle persone” se le persone, siano esse lavoratori o viaggiatori, vengono lasciate a piedi” concludono i sindacati.