LA FIOM “VOGLIAMO RISPOSTE”
Gli operai della Tecnosuperiore di Gualtieri tornano davanti ai cancelli insieme alla Fiom Cgil per inviare un messaggio alla proprietà dell’Azienda “Oggi è solo il primo passo, se non avremo risposte urgenti si inasprirà il conflitto sindacale”.
Così gli operai dell’azienda di elettrodomestici che, in oltre un centinaio, hanno presidiato questa mattina l’ingresso della palazzina degli uffici mentre all’interno si apriva un confronto tra la Fiom, le Rsu e Vahid Salamat, il nuovo Presidente dell’Azienda nominato il 31 agosto di quest’anno.
“Pretendiamo ci venga presentato urgentemente un piano industriale e la garanzia dei fondi per la sua realizzazione. L’Azienda necessita di liquidità sufficiente a riprendere la produzione e a dare continuità e puntualità al pagamento degli stipendi, cosa che adesso non sta avvenendo” dichiarano Simone Vecchi e Marco Begnozzi della Fiom di Reggio Emilia.
Durante la mattinata il presidio si è trasformato in assemblea dei lavoratori che hanno dato mandato al sindacato a procedere con rivendicazioni specifiche al management aziendale, in particolare “la puntualità degli stipendi oggi è la prima necessità degli operai, che da anni alternano lunghi periodi di cassa integrazione con brevi periodi di lavoro. Parliamo di decine di famiglie che negli anni hanno visto assottigliarsi fino a scomparire ogni residuo risparmio, e non hanno più intenzione di andare al lavoro con il rischio di non percepire lo stipendio, o di averlo corrisposto in ritardo” afferma la nota della Fiom.
“Oggi l’azienda ha dato un anticipo del pagamento della retribuzione di novembre e si è impegnata a dare un saldo nei prossimi giorni – spiega Begnozzi – ma i lavoratori sono in una condizione di sofferenza sociale che non può più essere sottovalutata”.
La Fiom di Reggio Emilia ha chiesto di rinnovare il confronto presso la Regione Emilia Romagna per dare continuità al Tavolo di Crisi che per la Tecnosuperiore (ex Tecno ed ex Tecnogas) è aperto ormai da lontano 2008.
“Abbiamo chiesto di essere convocati entro fine dell’anno – sottolinea Vecchi – la Regione è sempre stata un sostegno importante nella vertenza Tecno e il monitoraggio della situazione insieme alle istituzioni è per noi fondamentale”.
Dal mese di settembre ad oggi l’attività produttiva dello stabilimento di Gualtieri è andata avanti a singhiozzo, le operaie e gli operai hanno pertanto subito forti riduzioni di salario poiché soggetti a centinaia di ore di cassa integrazione.
A maggio del 2024 scadrà l’anno di cassa integrazione straordinaria, e se a quella data gli investimenti produttivi non avranno garantito la saturazione degli impianti, quindi lavoro per tutti gli addetti, sarà alto il rischio di licenziamenti massivi.
“La Proprietà in questi ultimi anni ha sempre ripianato i bilanci in perdita, ha investito acquistando il marchio, l’attività produttiva e l’immobile dalla gestione della procedura concorsuale, ma ha pochissimo o nulla investito su macchinari impianti e linee di montaggio, che continuano ad essere quelle di oltre venti anni fa – conclude la Fiom di Reggio – La preoccupazione è alta perché la Proprietà garantisce a parole la continuità aziendale e la volontà di non licenziare ma, nei fatti, la crisi si sta acuendo, insieme alla paura dei lavoratori che si sta trasformando in rabbia. Per questo lo stato di agitazione permarrà fino a quando l’azienda non si sarà messa in regola con il pagamento degli stipendi e avrà presentato un vero piano di investimenti”.