I sindacati: “L’Azienda non ci ascolta ma i problemi sono tanti”
A circa un mese dall’ultimo sciopero i lavoratori di Seta incroceranno di nuovo le braccia lunedì 20 marzo per 24 ore. La mobilitazione, proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl,Uilt,Faisa Cisal,Ugl Autoferro provinciali, arriva dopo che, nonostante l’altissima adesione alla prima azione di lotta, l’azienda ha deciso di non convocare le Organizzazioni sindacali.
“Avremmo voluto scongiurare lo sciopero che porterà, lo sappiamo, molti disagi all’utenza ma riteniamo che il comportamento aziendale sia fortemente lesivo dei rapporti sindacali e non responsabile nei confronti della cittadinanza che finanzia il settore attraverso le tasse e la vendita dei biglietti.– spiegano le Organizzazioni sindacali – Abbiamo chiesto a gran voce il dialogo, anche attraverso il confronto con la politica locale e l’assessorato ai trasporti, senza ottenere i risultati sperati, segno evidente della chiusura totale dell’azienda alle istanze del territorio”.
I problemi da affrontare invece sono tanti. In questi mesi i sindacati hanno avanzato numerose richieste che sono rimaste solo sulla carta: attuazione di politiche di assunzione, qualità del lavoro e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sistema richieste e concessione ferie del personale . Ma anche stop all’utilizzo del lavoro straordinario per sopperire sistematicamente alla carenza di organico aziendale e al ricorso a molteplici sub affidamenti che producono solo precarietà. I sindacati denunciano una non adeguata programmazione, soprattutto nella gestione degli orari di mobilità scolastica e la crescente difficoltà di accesso al pasto per tutto il personale.
Affermare la centralità del trasporto pubblico locale nel nostro territorio passa dalla qualità del servizio offerto e dunque necessariamente dalla qualità del lavoro svolto dagli operatori del settore.
“Confidiamo nell’appoggio della cittadinanza perché il nostro sciopero non è un mero esercizio muscolare ma uno strumento per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio, altrimenti ridotto al collasso – concludono Filt Cgil, Fit Cisl,Uilt,Faisa Cisal,Ugl Autoferro – Per questo allo sciopero affiancheremo un presidio sotto la sede del Comune di Reggio Emilia in piazza Prampolini- il 20 marzo dalle ore 10 alle ore 12– per dare visibilità ad una protesta che riguarda il nostro modello di sviluppo e porre l’accento politico alle istanze dei lavoratori del settore”.