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SCIOPERO GENERALE 17 NOVEMBRE:LA FIOM RIUNISCE I DELEGATI A CORREGGIO IN PREPARAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE

FRANCO (FIOM): “CRESCE LA RABBIA E LA DELUSIONE NELLE FABBRICHE”

Oltre quaranta delegati della Fiom, rappresentanti sindacali nelle aziende metalmeccaniche di Correggio e dei comuni limitrofi, si sono riuniti oggi alla Camera del Lavoro Cgil di Piazzale Finzi a Correggio per organizzare la partecipazione dei lavoratori Fiom allo sciopero generale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil.

“Sta crescendo la rabbia e la delusione verso l’azione di Governo – spiega Davide Franco della Segreteria Provinciale della Fiom di Reggio Emilia – perché anche questa manovra di bilancio non dà alcuna risposta ai bisogni dei lavoratori dipendenti”.

“Per questo Governo i nodi stanno venendo al pettine” e i delegati di fabbrica hanno riportato il clima dei loro luoghi di lavoro rispetto alla politica italiana.

L’assemblea dei delegati Fiom di oggi è una tappa dei “Sentieri della Dignità”che ha avuto inizio con la grande iniziativa del 22 settembre che riempì di delegati della Fiom Piazza del Popolo a Roma.

“L’impressione – prosegue la nota della Fiom – è che una parte dei lavoratori sia rassegnata, ma una fetta crescente di lavoratori è arrabbiata e vuole lottare per avere risposte”.

Alla Cgil di Correggio erano presenti delegati, della Stampotecnica, della Costamp, della Nexion e della Spal di Correggio, dell’Ama e dell’Argo Tractors di San Martino, della Snap-on, della Mta e della Butler di Rolo, della Lodi e della Rovatti Pompe di Fabbrico, della Stromab di San Martino, della Plastmeccanica, della Nicolini di Campagnola, della Tenax di Rio Saliceto.

“Ci aspettiamo una grande partecipazione al corteo provinciale che faremo a Reggio il 17 novembre – dichiara Davide Franco – i lavoratori metalmeccanici si aspettavano una riduzione delle tasse per i redditi più bassi, ma a gennaio non vedranno un euro di netto in più in busta paga, questa è solo la prima delle delusioni di chi ha votato questa maggioranza di Governo”.

“Nelle fabbriche tutti ricordano le promesse di Salvini di “quota 41”e ora la gente si sente presa in giro perché sulle pensioni si peggiora invece che migliorare – prosegue Franco – oltre al fatto che il servizio sanitario sta dando sempre meno risposte ai cittadini, e con ulteriori tagli alla Sanità sempre più persone decideranno di rinunciare alle cure perché non si possono permettere la sanità privata”.

Il dibattito tra i delegati Fiom, quasi tutti operai metalmeccanici della zona, ha fatto emergere un forte risentimento contro il Governo Meloni che, in molti interventi, è stato accusato di non toccare minimamente i profitti che si sono moltiplicati in questi anni grazie alla speculazione sui prezzi, come nel settore energetico, alimentare e farmaceutico.

“Il primo provvedimento del Governo Meloni è stato rendere più precari i contratti a termine e reintrodurre i voucher, esattamente come il Governo Renzi nel 2015 – conclude Franco della Fiom – Leggi e provvedimenti contro cui la Fiom, la Cgil insieme alla Uil e a milioni di lavoratori già scioperarono anni fa, e che nuovamente lotteranno anche questa volta”.

“Una parte importante dei lavoratori dipendenti non si sente oggi rappresentata in Parlamento né dalla maggioranza al Governo né dall’opposizione, considerata troppo morbida, e per questo ci aspettiamo una massiccia adesione allo sciopero e al corteo di Cgil e Uil, perché il modo più efficace per avere voce, è scendere in piazza” chiosa il Segretario Provinciale Fiom Simone Vecchi.

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