FIOM E FIM “ 70 EURO DI AUMENTO E MENO PRECARIETA’”
Alla Calf di Montecchio, azienda che occupa circa 150 lavoratori, la Fiom Cgil e la Fim Cisl Emilia Centrale firmano il contratto aziendale di secondo livello vedendo riconosciuti dall’azienda un aumento per tutti i lavoratori di 70 euro fissi, non assorbibili, con incidenza su tutti gli istituti contrattuali e di legge e uguali per tutti.
“Una boccata di ossigeno per le tasche dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto quelli con i redditi più bassi che hanno visto il potere d’acquisto falcidiato dall’inflazione degli ultimi due anni” commentano soddisfatti Marco Ruffoni e Giovanni Prisco della Fiom insieme a Mario Olivito della Fim che per le rispettive organizzazioni hanno coordinato le Rsu e svolto la trattativa sindacale.
Oltre all’aumento della retribuzione mensile, l’accordo stipulato alla Calf dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali Fim e Fiom prevederà un aumento del Premio di Risultato annuale variabile che arriverà ad un massimale di 2400 euro lordi con un anticipo pari al 65% pari a 1560 erogati in corso d’anno.
Oltre alla parte economica, il rinnovo del contratto aziendale prevede per la prima volta un limite all’utilizzo di contratti in somministrazione, fissando in 36 mesi il tempo massimo che un lavoratore deve passare tra contratti a termine e staff leasing prima di essere assunto a tempo indeterminato in azienda, a differenza della normativa attuale che, con l’utilizzo dei contratti in somministrazione a tempo indeterminato, potenzialmente può mantenere in una situazione di precarietà anche per tutta la vita.
“Il contrasto alla precarietà è sempre centrale nella contrattazione collettiva che svolgiamo – spiega la nota di Fiom e Fim – anche se dovrebbe essere il Parlamento a modificare la legge attuale rendendola più civile e quindi impedendo gli abusi che troppo spesso vediamo, anche nelle fabbriche reggiane”.
La precarietà, i contratti saltuari, sono una delle ragioni principali del lavoro povero in Italia, insieme alle basse paghe orarie e al part time involontario “per questa ragione – continua la nota delle tute blu di Cgil e Cisl reggiane – ridurre la precarietà è anche un modo per strappare le persone che per vivere devono lavorare da una condizione di bassi redditi”.
Con la contrattazione collettiva aziendale migliorano anche i diritti individuali: il congedo parentale che oggi vede una corresponsione per le assenze del 30% a carico Inps avrà una integrazione a carico azienda di un ulteriore 20%, il congedo di paternità obbligatorio che oggi prevede dieci giorni di assenza retribuita avrà un’integrazione aziendale di ulteriori tre giorni retribuiti.
L’accordo prevede inoltre un miglioramento della normativa che regola la malattia, garantendo la salvaguardia del posto di lavoro per i lavoratori afflitti da gravi patologie.
“Vogliamo ringraziare gli iscritti alla Fiom e alla Fim che quotidianamente sostengono le Rsu e il sindacato nell’azione collettiva e ci hanno aiutato nella trattativa per il rinnovo del contratto aziendale” conclude la nota di Fiom e Uilm firmata da Ruffoni e Olivito.