“Chiediamo risposte e condizioni di lavoro più sostenibili”
Sono nuovamente in sciopero per l’intera giornata di oggi, sabato 11 novembre 2023, le lavoratrici ed i lavoratori dei supermercati Lidl di Via Gramsci e di Via Piccard, con un presidio presso il parcheggio adiacente il supermercato di Via Gramsci.
Le motivazioni, fanno sapere Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs Uil, non sono diverse rispetto a quelle che a luglio scorso portarono i dipendenti ad incrociare le braccia per due intere giornate (1° e 17 luglio) in protesta contro l’allungamento dell’orario di chiusura del supermercato che si spostava alle 21.30 e per contestare le condizioni di lavoro divenute sempre più insostenibili.
“Le condizioni di lavoro sono diventate sempre più inaccettabili – spiegano i sindacati – le lavoratrici ed i lavoratori si sentono abbandonati, considerati come numeri, chiedono maggiore attenzione e contestano la mancata risoluzione di problemi che sono stati numerose volte segnalati ma che quotidianamente si ripresentano: continue file alle casse, carenza di personale, indifferenza da parte dell’azienda verso le condizioni di lavoro e sensazione di totale abbandono”.
Nei mesi che si sono succeduti allo sciopero i sindacati fanno sapere che l’Azienda ha continuato a rifiutare l’apertura di un nuovo confronto con i rappresentanti dei lavoratori “anzi, l’unica comunicazione che abbiamo ricevuto – spiegano – ha riguardato la conferma dell’orario di chiusura alle 21.30 come orario definitivo e non temporaneo come inizialmente era stato affermato dalla Società anche a mezzo stampa” .
“In questi mesi abbiamo avuto attestati di solidarietà dalla società civile attraverso numerose iniziative in cui è emersa un’indiscutibile vicinanza alle problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori – sottolineano i sindacati –
Abbiamo trovato vicinanza e presa in carico di questa vertenza anche da parte delle Istituzioni locali, in modo particolare da parte del Consiglio Provinciale e dallo stesso Presidente della Provincia , Giorgio Zanni”.
“Bisogna avere il coraggio di cominciare a mettere dei limiti a ciò che le Aziende possono e non possono fare e non è ammissibile pensare di impostare il proprio business senza curarsi di chi vi lavora e delle condizioni in cui si lavora – concludono Francesco Putortì della Filcams Cgil, Domenico Silvano della Fisascat Cisl ed Eleonora Tatulli della Uiltucs Uil – per questo chiediamo all’azienda di riaprire un tavolo di confronto che sia finalizzato a dare risposta alle istanze dei lavoratori”.