All’indomani della inaugurazione del Nuovo Mercato Coperto, che nella nostra città ospiterà spazi di ristorazione e convivialità, Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil pongono alcuni interrogativi rispetto alla quantità e qualità del lavoro che Eat&Meet sarà in grado di sviluppare nei prossimi mesi.
“Apprendiamo dagli organi di stampa che il nuovo mercato coperto Eat&Meet darebbe lavoro a cento persone. Sarebbe opportuno conoscere le tipologie di contratto che le varie imprese intendono utilizzare per evitare che questa nuova realtà si trasformi in un bazar della precarietà – dichiara Alessandro Gabbi, Segretario generale della Filcams Cgil reggiana – Purtroppo la ristorazione commerciale nel nostro Paese è attraversata da fenomeni come il lavoro nero, grigio, i contratti a chiamata, e a questo si aggiunge le deregulation in atto negli appalti che ci preoccupa”.
“Siamo di fronte ad un’operazione di rilancio interessante di uno spazio chiuso da tempo che però necessita di monitoraggio soprattutto sul piano occupazionale – prosegue Alessandro Martignetti della Fisascat Cisl – .E’ necessario che l’Amministrazione locale vigili sulla regolarità e sulla sostenibilità dei rapporti di lavoro all’interno della nuova struttura”.
Sicuramente bisognerà attendere e capire se gli attuali rapporti di lavoro, con ogni probabilità oggi in larghissima parte a termine, potranno trasformarsi in lavoro stabile.
“Anche se in fase di avvio è fisiologico che le imprese prendano tempo per comprendere effettivamente l’andamento del mercato, per noi lo sbocco per tutti i lavoratori deve essere il tempo indeterminato. – conclude Lorenzo Tollari della Uiltucs Uil – Siamo pronti al confronto con la proprietà e con il Comune”.