ALLE 10:30 INCONTRO CON DUE QUINTE DELL’ISTITUTO PASCAL PER IL PROGETTO “UN’IMMAGINE CONTRO GLI STEREOTIPI”
ALLE 14:30 LA TAVOLA ROTONDA “CHE GENERE DI LAVORO”
Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale della donna, la Camera del Lavoro di Reggio Emilia dedica diverse iniziative al tema della parità di genere in città e in Provincia.
In particolare sono due le iniziative che si terranno in Via Roma a partire dalla mattina dell’ 8 marzo quando verrà presentato il progetto “Un’immagine contro gli stereotipi di genere” nato dalla collaborazione tra Cgil e Spi, con il coinvolgimento di due classi di quinta dell’Istituto Blaise Pascal, alle quali è stata commissionata, a partire già dai mesi scorsi, la realizzazione di una campagna comunicativa che approfondisse il tema degli stereotipi di genere. Una campagna che ha lasciato le aule scolastiche in cui è nata ed è visibile in queste settimane sulle pensiline degli autobus in città.
Tutte le opere nate dall’elaborazione grafica degli studenti, quarantaquattro manifesti ognuno frutto di un’idea diversa su un tema complesso come quello degli stereotipi che, più o meno esplicitamente, permeano la nostra società, sono inoltre esposte in mostra nei locali della Camera del Lavoro, visitabili fino al prossimo 13 marzo.
La mattina sarà dedicata alla presentazione del progetto e al confronto con gli studenti e sarà conclusa dallo spettacolo del Gruppo Mafalde “Parole di tutti i giorni”.
“Come Cgil abbiamo sempre creduto e crediamo nell’importanza del dialogo e nell’apertura di nuovi spazi di confronto. Siamo abituati ad andare nei luoghi di lavoro e a raccogliere i problemi in primis di lavoratrici e lavoratori, nonché di pensionate e pensionati – sottolinea Elena Strozzi, Segreteria Cgil Reggio Emilia – Ma il valore aggiunto di questo progetto è rappresentato dal cambio di prospettiva che ci è stata fornita da questi ragazzi e da queste ragazze. Pensiamo che aver proposto loro un momento di riflessione su questo argomento, sia stato un modo per permettere loro di acquisire nuove consapevolezze, punti di vista e prospettive, che hanno rappresentato un arricchimento anche per noi” prosegue Strozzi.
“I pensionati di oggi sono quei giovani che erano in piazza negli anni ’60/’70 per rivendicare giustizia sociale ma anche nuovi diritti civili e libertà di scelta per le donne – sottolinea Barbara Vigilante, Segreteria Spi Cgil – . Siamo la generazione protagonista delle battaglie femministe di quegli anni (tutela delle lavoratrici madri, divorzio, istituzione di asili nido e consultori, interruzione di gravidanza) e siamo consapevoli che diritti e conquiste non sono dati per sempre ma continuamente a rischio di pericolosi ritorni indietro. Per questo per noi è fondamentale rapportarci con le giovani generazioni: per trasmettere memoria delle nostre esperienze di lotta ma soprattutto per attualizzarle e costruire assieme una diversa prospettiva per il futuro”. Conclude Vigilante.
Il pomeriggio dell’8 marzo sarà invece dedicato ad una riflessione più ampia sulle trasformazioni del mondo del lavoro in ottica di genere. In un momento storico caratterizzato da precarietà lavorativa e instabilità delle condizioni sociali ed economiche, che vedono le donne molto spesso stare dalla parte più svantaggiata della popolazione, si discuterà a partire dagli esiti della ricerca “Che genere di lavoro” insieme a Daniela Freddi, ricercatrice di Ires Emilia-Romagna ed Elisa Rossi, Prof.ssa di Sociologia delle relazioni di genere,Unimore.
Una tavola rotonda che coinvolgerà numerose delegate sindacali e cercherà di affrontare alcuni degli elementi più significativi emersi dalla ricerca curata da Ires: la maggior fragilità strutturale e multidimensionale che si scontra con differenziali salariali significativi rispetto agli uomini, i maggiori problemi di conciliazione vita-lavoro, il minor tempo libero da dedicare agli interessi personali o alla cura della propria persona. “Ci sarà modo di confrontarci con delegate e delegati e di rilanciare la nostra attività sindacale in un’ottica sempre più dettata alla diffusione di informazione, di conoscenza delle diverse opportunità e al superamento delle disuguaglianze, partendo dalle vecchie e nuove criticità “. Conclude Elena Strozzi.