Prosegue il piano di dimensionamento della rete scolastica del Paese messo a punto da questo Governo mentre nelle scorse settimane è stato respinto, da parte della Corte Costituzionale, il ricorso presentato da alcune regioni, tra cui la Regione Emilia-Romagna, proprio contro il dimensionamento della rete scolastica.
Precedentemente una battuta d’arresto l’aveva ricevuta, da parte del TAR del Lazio, anche il ricorso presentato dalla FLC CGIL Nazionale contro il regolamento attuativo del piano di dimensionamento.
La Regione Emilia Romagna si trova così ora a dover dare seguito ai provvedimenti normativi di soppressione di alcune autonomie scolastiche.
“Ieri, si è svolta, su convocazione d’urgenza, la Conferenza Provinciale di Reggio Emilia con all’ordine del giorno la questione del dimensionamento della rete scolastica – sottolinea Carlo Piano, Segretario FLC CGIL Reggio Emilia – Durante la conferenza, abbiamo apprezzato la consapevolezza da parte dell’amministrazione provinciale riguardo alle ricadute e problematiche che il provvedimento governativo avrà sul territorio reggiano. Infatti, la previsione è quella della fusione dei CPIA Reggio Nord e Reggio Sud in uno solo per l’intera provincia (si tratta dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) e dell’accorpamento dell’Istituto Angelo Secchi all’Istituto Antonio Zanelli”.
Seppur consapevoli del fatto che siamo di fronte a una scelta stabilita secondo il criterio di “arrecare il danno minore” alle realtà scolastiche, siamo di nuovo obbligati, come già fatto ieri nella Conferenza provinciale, a ribadire la netta contrarietà della FLC CGIL di Reggio Emilia a questo provvedimento – continua Piano – Una contrarietà che parte dal livello nazionale e che non possiamo non ribadire anche a livello territoriale”.
Il piano di questo Governo prevede, al livello nazionale, un taglio complessivo 827 scuole, 21 in meno nella nostra Regione. Già dal prossimo anno scolastico, saranno 14 scuole in meno e 2 di queste nella nostra Provincia.
“Si tratta di una scelta che, in nome del contenimento della spesa, lede il diritto all’istruzione e aumenta le disuguaglianze – si legge nella nota della Flc Cgil provinciale – Abbiamo segnalato le criticità che già affliggono i CPIA, istituzioni che svolgono un ruolo educativo e di inclusione sociale fondamentale, e che saranno aggravate da tale scelta. Abbiamo inoltre evidenziato quanto siano seri i problemi di gestione delle istituzioni scolastiche che diventano sempre più grandi e complesse, e dagli spazi spesso inadeguati e insufficienti: istituti comprensivi caratterizzati da un notevole numero di sedi; istituti superiori che hanno al proprio interno i tipi più diversi di scuole, dall’istruzione professionale a quella liceale”.
“Continueremo il confronto ma anche ad opporci in tutte le sedi e i modi possibili a questo piano di dimensionamento che costituisce un vero e proprio taglio di risorse finanziarie e professionali a danno della scuola pubblica, i cui effetti saranno ancora più acuti nelle situazioni e nei territori di maggiore disagio sociale e lavorativo” conclude il sindacato.