Inaugura venerdì 5 maggio, alla presenza del Segretario generale CGIL Maurizio Landini la mostra promossa da Camera del Lavoro e Spazio Gerra sui fatti del 7 Luglio ‘60
Aprirà i battenti venerdì 5 maggio alle ore 17:30 la mostra ideata dalla Camera del Lavoro di Reggio Emilia, in collaborazione con Spazio Gerra e Comune di Reggio Emilia, dedicata ai fatti che investirono la nostra città il 7 Luglio 1960.
All’inaugurazione che si terrà nel giardino di Spazio Gerra parteciperà il Segretario generale CGIL Maurizio Landini.
La mostra fotografica – composta da trenta fotografie, documenti originali e audio – mira a ricostruire le giornate del luglio 1960 a Reggio Emilia e i tragici fatti avvenuti in piazza il 7 luglio, che condussero alla morte di cinque lavoratori per mano delle forze dell’ordine: Ovidio Franchi, Lauro Farioli, Marino Serri, Afro Tondelli, Emilio Reverberi.
L’esposizione, allestita agli Orti di Santa Chiara, giardino di Spazio Gerra, si avvale dei materiali fotografici e documentali dell’Archivio della Camera del Lavoro ed è costituita da cinque sezioni tematiche e due di carattere generale.
Ogni sezione è composta da sette fotografie 140×140 cm ed è accompagnata da un pannello introduttivo, da un documento originale e da un audio scaricabile tramite apposito Qr-code.
I codici QR, dislocati lungo il percorso di mostra, daranno la possibilità di approfondire i nuclei tematici attraverso numerose citazioni tratte da documenti originali dell’epoca e di ascoltare la testimonianza diretta di Silvano Franchi (fratello di Ovidio Franchi, una delle vittime).
Il percorso di mostra sarà aperto da un pannello che contestualizza la vicenda da un punto di vista storico-politico, curato dallo storico Edmondo Montali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, che analizza l’estate del 1960 dall’ascesa del Governo Tambroni alla sua caduta, passando per l’appoggio esterno del Movimento Sociale Italiano al Governo e alle proteste democratiche e antifasciste che questo innesca nel Paese: da Genova alla Sicilia, fino a Roma e Reggio Emilia.
Questa prima sezione introduttiva si avvale anche di una apposita cronologia.
Altre cinque sezioni compongono poi la mostra: “la piazza” con il radunarsi della folla degli scioperanti e l’avvio della manifestazione; “sangue del nostro sangue” con gli scontri e le uccisioni di cinque lavoratori; “il cordoglio” con la camera ardente istituita presso il Teatro Ariosto l’8 luglio; “la solidarietà” con le centinaia di telegrammi, lettere e attestati di solidarietà alle vittime provenienti da tutta Italia e non solo; “il commiato” con il corteo funebre di 100.000 persone che attraversa la città il 9 luglio.
L’esposizione si chiude infine con uno specifico pannello sulle vicende processuali che seguiranno quei tragici eventi, curato dalla professoressa Toni Rovatti dell’Università di Bologna.
“Abbiamo deciso di proseguire il nostro percorso di riscoperta e valorizzazione dei conflitti sociali che hanno reso, nel tempo, Reggio Emilia una realtà accogliente e all’avanguardia nella promozione e tutela dei diritti. – sottolinea Cristian Sesena, Segretario generale Camera del Lavoro di Reggio Emilia – Abbiamo deciso di farlo adesso con un Governo che rinnega le radici antifasciste della nostra Costituzione, che minimizza nelle dichiarazioni gli orrori perpetuati nel ventennio; abbiamo scelto di farlo ora che è più forte la necessità di preservare la memoria e di opporsi all’uso politico della storia.”.
Completa la mostra un’opera di Nazli Youness, urban artist da tempo attivo a Reggio Emilia, che per l’occasione ha concepito un dipinto di grandi dimensioni che mira a mantenere vivo il ricordo di quella giornata, rendendone evidenti la portata tragica e i segni impressi sulla città. L’opera parte da due elementi documentali chiave di quel fatidico del 7 luglio 1960, quali l’immagine dei corpi stesi sul selciato, che diventano parte del tessuto cittadino e della sua memoria, e il fragore delle esplosioni registrate quasi per caso da un negoziante, figlie di una mentalità politica mai del tutto superata. Di fronte alla “solennità che esige il ricordo” l’opera si pone come un contributo al mantenimento e alla vivificazione della memoria, affinché essa possa farsi slancio propositivo.
La mostra è concepita come un’installazione outdoor e ospitata all’interno del giardino degli Orti di Santa Chiara, dove sarà visitabile liberamente in qualsiasi momento con ingresso da Viale Allegri (accanto al Teatro Cavallerizza) o accedendo da Spazio Gerra (piazza XXV Aprile 2) fino al 31 Ottobre 2023 durante gli orari di apertura della struttura.
Per maggiori info www.spaziogerra.it www.cgilreggioemilia.it