I dati degli andamenti economici di IREN, a partire dal miliardo ottenuto in extra profitto, per arrivare alla scelta infelice di aumentare i compensi dei dirigenti, rappresentano uno schiaffo a tutti i cittadini reggiani a partire da quelli che stanno scegliendo se pagare le bollette di luce e gas o l’affitto per arrivare a quelli che sono ricorsi alle rateizzazioni, costretti a districarsi fra burocrazia e modulistiche sbagliate.
Di fronte a certe scelte, non ci si stupisca che la rabbia sociale cresca e le persone chiedano conto anche alla politica locale che in IREN gioca un ruolo non di secondaria importanza.
Non possono bastare le rassicurazioni che i Comuni stanno offrendo ossia che si destinerà parte degli utili nel sociale. Di quale sociale e di quanti soldi stiamo parlando?
Stiamo vivendo un disagio inflattivo pesantissimo. Lavoratori e pensionati stanno vedendo erodersi le loro retribuzioni e di questo passo a fine anno si saranno letteralmente “mangiati” una mensilità. L’erosione del potere di acquisto dei salari è una emergenza drammatica che va affrontata anche sul piano locale.
Non è più accettabile che la richiesta di responsabilità viaggi a senso unico ossia solo verso i cittadini e non verso imprese come IREN che paiono aver drammaticamente smarrito la loro “responsabilità sociale”.
Ribadiamo la necessità di un abbassamento delle bollette, a partire dai nuclei famigliari più disagiati, il blocco dei distacchi e maggiore flessibilità al capitolo rateizzazioni.
Se davvero le Amministrazioni locali intendono utilizzare le risorse per il welfare, lo facciano attraverso un confronto di merito con le organizzazioni sindacali. Questo chiederemo in tutte le sedi di confronto in essere e che andremo ad aprire.
Segreteria Cgil Reggio Emilia
