“Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per le gravi ricadute che potrebbero prefigurarsi sul territorio reggiano, nei Comuni delle Unioni Bassa e Pianura reggiana, a partire dal 1° novembre sia per la tenuta occupazionale sia per l’avanzamento dei lavori della ricostruzione post sisma 2012” affermano Khedidja Sayah, Nidil Cgil provinciale e Elena Ferrari Fp Cgil provinciale.
Dei quasi 400 lavoratori precari assunti tramite gli appalti tra la Struttura Commissariale per la ricostruzione dell’Emilia Romagna e le Agenzie per il Lavoro impegnati negli incarichi necessari per poter portare avanti la ricostruzione dell’Emilia Romagna a seguito degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012, solo poco più di 200 sono stati assunti direttamente in capo al Commissario per la ricostruzione a seguito della selezione pubblica tenuta nell’estate del 2021 attraverso bandi di concorso per profili amministrativi e tecnici.
Tra questi vi sono geometri, architetti e ingegneri, ma anche personale amministrativo necessario per espletare le procedure degli uffici tecnici dei vari enti, nonché personale che è andato a incrementare gli uffici pubblici che danno assistenza sociale alla popolazione.
Nonostante le assunzioni tramite il bando di quest’estate, permangono carenze occupazionali rispetto al fabbisogno di personale di cui avrebbero bisogno i Comuni delle Unioni per garantire l’avanzamento dei lavori, e per cui sarà presto pubblicato un nuovo bando.
“Nelle more della prossima selezione pubblica, chiediamo risposte tempestive ed urgenti per i lavoratori che ancora stanno lavorando negli Enti pubblici tramite contratti interinali in scadenza a fine mese” continuano i sindacalisti Sayah e Ferrari.
Infatti, ad oggi circa 70 lavoratori su tutta l’area regionale interessata dall’emergenza sisma 2012 ha il contratto in scadenza al 31/10/21.
Già dal confronto sindacale di fine settembre con la Struttura Commissariale, era emerso come fosse necessario che per i mesi di novembre e dicembre 2021, fossero gli stessi Enti territoriali che hanno in forza i diversi dipendenti in somministrazione, a provvedere direttamente attraverso le Agenzie, a prorogare le missioni in scadenza col Commissario, che avrebbe comunque provveduto a risarcire ogni onere, poiché l’appalto di fornitura del personale sisma cessa la sua vigenza il 31 ottobre 2021 e non è più possibile procedere ad ulteriori proroghe.
“Mentre non ci risultano problemi di continuità occupazionale per le persone impiegate nelle province di Bologna e Ferrara, grazie all’attivazione diretta degli Enti interessati per garantire il proseguimento di contratti e attività, la situazione è ben diversa per i lavoratori impiegati nella provincia di Reggio Emilia. In particolare, per le 15 persone impiegate nei Comuni delle Unioni, – spiegano le sindacaliste di Nidil e Fp Cgil –, si è in assenza di risposte chiare circa il loro impiego a partire proprio dal 1° novembre, generando inquietudini sociali e famigliari in quei lavoratori che da ormai nove anni sono impiegati nella ricostruzione e si ritrovano allo stesso punto ad ogni scadenza di appalto”.
I Comuni delle Unioni non danno ancora alcun riscontro certo né ai lavoratori né alle organizzazioni sindacali che li rappresentano. Si rischia, quindi, che potrebbe ritardarsi o bloccare l’avanzamento dei lavori, per la perdita imminente di numerosi lavoratori impegnati nelle attività, nonostante in questa area insistano ancora lavori di ricostruzione che si dovranno completare nei prossimi anni, in particolare le opere pubbliche.
“Chiediamo, pertanto, di avere risposte tempestive da parte dei Comuni delle Unioni circa la continuità occupazionale dei lavoratori interessati all’ennesima scadenza contrattuale. I lavoratori e i cittadini meritano risposte concrete, la cui assenza non può dipendere dall’incertezza e dalla disattenzione politica dei Comuni nel prendere decisioni adeguate a mettere in sicurezza il territorio” affermano le sindacaliste Cgil.
Per questi motivi “ci dichiariamo sin da ora pronti a tutelare i lavoratori con tutte le modalità e in tutte le sedi opportune, non consentiremo che un disimpegno totale delle Istituzioni locali, possa causare tale spreco di competenze necessarie. Riteniamo che questo sia uno schiaffo alla dignità dei lavoratori e delle lavoratrici”.