Diversi amministratori pubblici – tra i quali anche i sindaci di Bologna, Reggio Emilia e il presidente della Provincia di Modena – propongono il greenpass per poter accedere a scuola. In pratica, secondo questa richiesta, gli studenti potrebbero andare in classe solo se vaccinati.
Stupisce la leggerezza con la quale si interviene su un diritto costituzionale – il diritto all’istruzione – che dovrebbe essere garantito a tutte e a tutti. Di fatto un minorenne si troverebbe a subire una scelta presa dai propri genitori e, qualora questi decidessero di non vaccinarlo, sarebbe estromesso dalle lezioni in presenza e “confinato” in dad.
La didattica a distanza ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti: lascia indietro i più deboli, penalizza i non madrelingua, favorisce l’abbandono scolastico, discrimina sulla base del censo. Ciò nonostante, la si propone come elemento strutturale. In pratica, questi amministratori, propongono di rendere “normale” la discriminazione, l’emarginazione, la ghettizzazione.
Si sceglie come al solito la via più facile anziché intervenire sulle condizioni strutturali delle nostre scuole, ossia investire in edilizia scolastica, ridurre il numero di alunni per classe, assumere il personale necessario e potenziare il trasporto pubblico.
Infine, se è vero che non si è in grado di garantire il tracciamento dei contagi, ciò dipende sicuramente dal netto incremento dei casi, ma facciamo presente che a causa della mancata copertura delle spese straordinarie Covid, già oggi in questa regione è in atto il blocco del turnover in Sanità. Quindi meno personale a disposizione per fare tamponi e vaccini.
Non sarebbe più opportuno ed efficace chiedere le risorse necessarie a sostenere adeguatamente la sanità pubblica, piuttosto che invocare la dad?
Noi non condividiamo questo modo di affrontare i problemi. Riteniamo inaccettabile la lesione di fondamentali diritti costituzionali. Per questo rivendichiamo un intervento concertato tra Comuni, Province e Regione per trovare rapidamente le risposte necessarie, evitando di fare mera propaganda scegliendo pericolose scorciatoie che si sono già dimostrate inefficaci e dannose.
Luigi Giove, segretario generale CGIL Emilia-Romagna
Maurizio Lunghi, segretario generale Camera del Lavoro Metropolitana Bologna
Daniele Dieci, segretario generale Camera del Lavoro Modena
Cristian Sesena, segretario generale Camera del Lavoro Reggio Emilia