Professori e studenti dell’Istituto Comprensivo di primo grado di Poviglio e Brescello hanno incontrato lunedì mattina 17 febbraio il giornalista Paolo Bonacini, che per la CGIL segue e racconta da quattro anni le vicende collegate alla penetrazione della ‘ndrangheta nei nostri territori.
Il progetto, promosso dall’Istituto, in collaborazione con l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, ha portato nella sala conferenze del Kaleidos, a Poviglio, più di cento ragazzi e ragazze tra i 12 e i 14 anni. Tutti attentissimi e curiosi, per oltre due ore di ascolto e di domande attorno alle storie individuali e collettive, ai dettagli storici e geografici, della penetrazione mafiosa in Emilia Romagna disvelata da Aemilia, il più grande processo alla ‘ndrangheta d’Italia.
Una organizzazione, la ‘ndrangheta, oggi tra le più potenti mafie al mondo, che nella nostra provincia ha piantato radici profonde, riuscendo anche qui a comprimere le libertà e a ledere i diritti di tutti noi, benché l’azione di contrasto sia stata forte e capace.
Un ringraziamento particolare, per questo significativo incontro con i ragazzi dell’Istituto, va alla dirigente scolastica Elisabetta Mangi e ai professori che hanno ritenuto necessario parlare non solo di “lotta alle mafie” in generale, ma della “mafia che vive a casa nostra” in particolare. Sono i prof. Gatti, Dazzi, Meringolo, Giaroli, Avigni, Giovino, Gazza, Scamarcio, Folloni, Messori, Bertoncini. Ai ragazzi delle classi seconde che hanno partecipato va un grande abbraccio: hanno discusso e approfondito concetti importanti come la paura, il coraggio, la legalità, la violenza, la vigliaccheria, il dolore, il pentimento, il rispetto. Hanno vissuto due ore di scuola diverse dalle solite, ma ci auguriamo altrettanto istruttive.